Beppe Costa Incontri: PAOLA TAGLIAFERRO E MAX MARCHINI

Interventi di Beppe Costa, Francesca Grasso e Fabio Barcellandi. • Chrysalis, il coraggio di Beppe Costa Certamente un esperimento rischioso quello di Paola Tagliaferro e Max Marchini, in un mondo canzonettiere che da anni, con qualche eccezione non fa che ripetersi. Rischioso e coraggioso ma che riempie un buco enorme nella musica contemporanea. 
Ma è come se il loro 'tentativo' fosse universale, cantare e suonare per il mondo intero, cosa che finora non è riuscito a nessuno. Mischiando voce e suoni riescono a farmi pensare che questa è una lingua che capisco io ma, insieme a me un abitante della sperduta Alaska e, insieme vederla danzare ad Istabul, Marakesh o Tiblisi. Certamente suono diventa anche la voce di Paola Tagliaferro che si presta (come raramente accaduto) a fare da strumento unico per ogni lingua e nazione. Andando oltre è come dire che le religioni sembrano tutte diverse (e si uccide per questo, o almeno sembra ai più) ma sono tutte eguali. Quindi musiche diverse che, per i due artisti, fusi insieme (come mai, forse, accaduto) che hanno una fruibilità da parte di tutti: ha parola lingue diverse ma che diventano suono che provoca emozione. Anche in "Poem to a Blue Painting" di Peter Sinfield sembro non accorgermi di non conoscere la lingua inglese, predominante insieme alla musica che nei brani è sempre presente sono i suoni della natura, o le voci in lontananza, godibili in questo caso anche nel proseguire da soli senza strumenti e, mi pare quindi, di viverci in mezzo, essere la persona cui ci si riferisce: "Tu sei la nascita del cielo di mezzanotte, 

Tu sei le lacrime tristi e azzurre di un oceano poderoso che si infrange sulle rocce del tempo, Tu sei ciò che vorrai e ciò che io vorrò, Tu sei I miei occhi sono il tuo creatore". Ecco la breve poesia di Sinfield, sembra lo spunto, breve ed essenziale, cui corrono incontro Paola e Max. Ancora un canto fiabesco Princess Sakuntala, scritta come le altre, con l'eccezione di Poem to a Blue Paintig, dagli stessi esecutori e realizzatori del CD. Ancora Tesoro sommerso, forse la più 'normale' dell'intero CD: "Mi immergo oltre i confini, della mia ragione, eccitante paura, o solo, bisogno d'amore. Apro il forziere, oro sulle labbra, che vorresti baciare, mentre nasce una canzone" ci può in qualche modo narrare la nascita di un bambino, di una canzone, di un amore allo stesso tempo e modo. Ho l'impressione, non essendo un esperto di musica ma solo un'amante (ci tengo ad amante, perché è l'unica che contiene in sé la desinenza 'amore') di sentirli battere davvero i cuori, come nel '58 quando ascoltai per la prima volta "Le tue mani" di Gino Paoli alle proteste sulla voce sgradevole dell'autore, pensai e difesi la nascita di un evento, quale poi è stato. In tempi recenti mi è accaduto con Momo (nessuno direbbe che è l'unica vera novità fra le migliaia di cantautori tristi e ripetitivi, e l'unica forse che, come Paolo e Giorgio Conte, può essere ospitata nei luoghi di Edith Piaf o Léo Ferré). Spero questo accada ma, ripeto il loro è un esperimento rischioso e coraggioso. E il coraggio è quello che ci vuole per scostarsi dalle banalità, in tutti i campi dell'arte. • Chrysalis, l’esplorazione di Francesca Grasso L'esploratore non teme l'avventura e se ha dentro un canto, una voce, una libertà da affrancare, allora quell'esploratore è un inventore di nuovi percorsi, tragitti che conducono attraverso sensazioni di calma, ordine, silenzio. Questa la musica e questa la voce, questo sicuramente un cd, del tutto innovativo nel campo delle sonorità. Il percorso si dirama lentamente, tra un accordo e un altro, in vie lontane dove pause musicali fanno immaginare luoghi astratti, distanti ed esotici. Canti antichi, rivisitazioni, tratte e sviluppate, su spartiti completamente personali, modulano e avvolgono la voce profondamente seducente di Paola Tagliaferro. 
Questa l'interessante combinazione. Ascolto, inebriata, perché questi sono ritmi immediatamente intuibili e orecchiabili sebbene si avverte siano nati da un lavoro attento, di ricerca. Sakuntala, è un pezzo che ha scosso la mia quieta emotività, improvvisa una pioggia torrenziale, come quelle che ho visto solo in Laos, ha chiuso il brano ingoiando docilmente la voce che tornava all'origine di un mondo primordiale, semplice, sonoro, durante il quale ho compiuto un viaggio che ha attraversato la voce del muezzin, le ballerine uzbeke, gli occhi di carta sugli alberi dell'India, per affondare sulle rive indonesiane. E come il canto del muezzin si estende in dimensioni vaste, questo cd mi ricorda la violenta bellezza del deserto africano e le carovane tuareg. Leggevo nella pagina di Paola Tagliaferro: "La fusione dei sensi, vista, udito ed olfatto, crea un concetto globale dell'opera artistica", esattamente ciò che trasmette African Moon, Sakuntala, The Siren's Song, e tutti gli altri brani del piacevolissimo cd che ho ascoltato. In Tesoro Sommerso il canto dei gabbiani libera la poesia delle parole: Scorre la vita, come un fiume in corsa, parole che accarezzano il cuore, scavandomi la mente, … mia essenza che dà senso all'esistenza, mi immergo oltre i confini della mia ragione, eccitante paura o solo bisogno d'amore, … nel battito del cuore, la forza della terra, e il movimento immenso del mare, ed il mare risuona come un’eco nella voce di Paola, nella musica di Max Marchini, lasciando bellezza, con l'ebbrezza di una voce e una musica che dona calore e colore a note ricomposte apposta per aprire l'animo al mondo onirico dei sogni, della fantasia, delle sensazioni. • Chrysalis, la poesia di Fabio Barcellandi Preso per incantamento, questo è ciò che mi è successo all’ascolto di “Chrysalis”, di Paola Tagliaferro e Max Marchini. La musica esercita da sempre su di me un fascino assoluto; certo, è anch’esso un linguaggio e come scrittore… eppure, io non so parlarlo, ma posso sentirlo, io non so comprenderlo, ma posso intuirlo, io non so scriverlo, ma posso riconoscerlo, è e rimane un assoluto mistero. 
La si potrebbe paragonare a una lingua straniera, ma una lingua straniera la si può sempre imparare, mentre per la musica non ci sono versi e ciononostante, tutti la sentono, tutti la ascoltano, tutti ne godono, perché pur non essendo la lingua di nessuno, appartiene a tutti. Ecco, se c’è una lingua, un linguaggio dell’anima, credo che questo sia proprio la musica. Tutti abbiamo un’anima, ma saper parlare tramite lei, attraverso lei, saperla far parlare, saperla parlare non è di tutti: Paola Tagliaferro e Max Marchini arrivano a questo, e vanno ancora oltre tutto ciò. La loro lingua, il loro linguaggio non è quello della loro sola anima, ma quello dell’anima di ognuno di noi. Ognuna delle dodici tracce che compongono il cd “Chrysalis” è una lingua diversa e in ognuna sono presenti anche i differenti dialetti, i differenti gerghi e tutte le diverse sfumature di ogni genere musicale, che i due interpreti e musicisti padroneggiano con rara maestria. Fascino, emozione, suggestione, commozione, magia, incanto, appunto e molto altro coinvolge l’ascolto di queste anime speciali. E ancora… 

Ebbene sì, c’è dell’altro, perché non c’è solo musica in questo cd, ci sono parole, vere, testi, poesie, tale è la cura data a ogni aspetto della canzone e su tutto, la “Siren’s voice” di Paola Tagliaferro, un incanto nell’incanto, un’anima nell’anima, uno strumento fra gli strumenti, una musica nella musica. Ho la presunzione di pensare che se il sommo Dante avesse potuto ascoltare questo cd, alle sue parole potremmo oggi dare una diversa lettura: IX Guido, ì vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per incantamento, e messi in un vasel ch'ad ogni vento per mare andasse al voler vostro e mio, sì che fortuna od altro tempo rio non ci potesse dare impedimento, anzi, vivendo sempre in un talento, di stare insieme crescesse 'l disio. Da RIME, di Dante Alighieri “Chrysalis” è quel vasel e Paola e Max sono quell’incantamento!