"La Fabbrica di Batteri" di Dana Drunk ed. Opposto.net


è
 uscita, per i tipi di Opposto.net la nuova raccolta di poesie di Dana Drunk:una vera e propria rivoluzione poetica: "Rivoluzione" "Rivoluzione per noi per i vecchi per la prole rivoluzione per l’aria per la vita per l’amore rivoluzione dentro la casa dentro la chiesa dentro le scuole rivoluzione con una sberla con una perla con un cannone rivoluzione fin dalla culla sino alla tomba sempre nel cuore rivoluzione chi l’ha detto che non si fa con le parole?" * Postfazione di Beppe Costa 

Ricordavo Moravia quando, ai funerali di Pasolini, urlava: ”di Poeti non ce n’è tanti nel mondo, ne nascono tre o quattro in un secolo”. E un’altra amica stimata: “I Poeti non sono tutti morti, ce ne sono a centinaia e, anche più bravi che nel passato”. Certo vi era la rabbia dello scrittore alla morte dell’ultimo grande poeta, polemista (sembra una parola oscena), regista e quant’altro sia attribuibile a Pasolini. Ma mi appariva vero, come a molti d’altronde. Perché nel nostro Paese la poesia (ma non solo) sembra sparita, totalmente scomparsa e molti sono gli autori anche celebri, persino premi Nobel, che non si pubblicano più. Eppure o pure ce n’è davvero tanta di poesia e la rete oggi sembra divenire il mezzo più idoneo per la sua diffusione. Non solo della poesia, ma di tutto ciò che nei canali televisivi e nei grandi giornali non passa: salvo poi uno o due giorni quando il Poeta, pressoché insalutato ospite di questa terra, se ne va. Questo c’entra con Dana Drunk e con “La fabbrica di batteri”? O con la casa editrice che con coraggio estremo la pubblica? Perché coraggio poi se dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo pubblicare poesia? E invece no! Non lo è. La poesia resta inchiodata quasi sempre a casa del poeta, fra i suoi 4 amici e il bar, oggi diventato luogo ideale (e quasi unico) per esprimerla. Allora lego l’Autrice alla sua “Rivoluzione” all’occhio e al cuore attenti a sorvegliare la ‘parola’. 
Comunicare la violenza dei “giorni inutili” quando: sono quel che resta 
Della vita mesta 
Di una persona onesta E ancora: che il tempo passa e quello che mi resta non mi basta. Vivere come ‘il branco’ d’una umanità che ha perso il senso della propria fortuna di essere, preferendo invece l’avere: paesaggi, amori, destini è “vedere l’alba” (che a nessuno interessa, neppure a lei, scrive Dana, eppure lo scrive perché la vede, la sente, la vive), sembra proprio un destino fuori del tempo, del mondo. Auto, sesso, denaro, palloni, carriere restano fra gli scopi ‘ideali’ dell’esistenza!? Quanto sia alta la consapevolezza del ‘dare’, del darsi, del farsi amore in queste tre righe di “Portafortuna”: arriverò io dove tu 
con le tue forze
 non sai arrivare. Saranno in pochi credo oggi che possano ricevere così tanto e, in uno scritto così breve dove tutto è detto, come tutto è dato. Tanta umanità vista, denunciata, urlata in ognuna di tutte le poesie che compongono questa breve scelta dell’Autrice che, nei suoi reading le traduce in canzoni e\o manifesti di protesta, non quella torva da cartelli di poche ore, bensì, maturata e vissuta nel suo vivere quotidiano osservando gli altri. La precarietà del lavoro, del denaro, della salute, dell’oggetto d’amore non è mai proprio, o solo proprio, ma appartiene a tutti coloro che forse hanno smesso di porsi domande ed eseguono mestamente e quotidianamente tutti gli obblighi e\o doveri di cui non hanno (o non avrebbero) affatto bisogno. Questo l’urlo di Dana, come una lunga storia poetica, un percorso già iniziato e che prosegue con una energia sofferta e vissuta che non dà respiro, a lei per prima. Ed è un caso abbastanza raro che a scrivere di fabbriche, operai, soldi, rivoluzione, protesta, alcool, libertà sia una donna: E concludo con alcuni versi da “inseguita speciale”: Aiuto,
 mi chiamano Dana
 DRUNK!
 Dovrei preoccuparmi,
 Dana Drunk? 
Le domande m'inseguono 
le risposte mi sfuggono 
per quanto tempo ancora
 dannarsi? Scrivere sarà l’unica medicina utile per evitare la dannazione? Capita a pochi, pochissimi e queste sono sempre state “condannate speciali”. 

 * La Fabbrica di batteri - Dana Drunk ISBN: 9788890513428 Collana: I Nei Anno: 2010 A cura di Fabio Barcellandi Prefazione del curatore Postfazione: Beppe Costa Prezzo: 9.00 € Edizioni: Opposto.net.  Per acquisti e/o informazioni sui libri di Opposto.net: potete recarvi presso la libreria Pellicanolibri Via Gattico, 3 00166 Roma o potete scrivere a pellicanolibri@libero.it e redazioneopposto@hotmail.it