“Appassionata Sapienza”. di Fabio Barcellandi

“Appassionata Sapienza”. A Ferrara giornata di studi su Goliarda Sapienza
Uno dei libri di Goliarda Sapienza, a suo tempo pubblicato da Pellicanolibri
Uno dei libri di Goliarda Sapienza, a suo tempo pubblicato da Pellicanolibri
13 Marzo 2009


Ferrara – Goliarda Sapienza (Catania 1924 - Gaeta 1996) scrittrice straordinaria e potente, al punto tale che gli editori italiani ebbero paura, rifiutandosi lungamente di pubblicare il suo capolavoro L’arte della gioia, che da noi arrivò solo dopo l’esplosivo successo del libro in Francia, e ancor più la passione di moltissime donne, perché anche in Italia ci si accorgesse di lei, è la protagonista di “Appassionata Sapienza”, Giornata di studi che il Comune e la Provincia di Ferrara con la collaborazione di Biblioteca Comunale Ariostea e Libreria delle Donne di Bologna, Servizio Biblioteche e Archivio Storico, le dedicano sabato 21 marzo nella Sala G. Agnelli della Biblioteca Comunale Ariostea (Via Scienze, 17), a partire dalle ore 9:00.



Una Giornata che vedrà insieme, a tratteggiarne il “Profilo della scrittrice”, Manuela Paltrinieri, Assessora alle Pari Opportunità della Provincia di Ferrara, Massimo Maisto, Assessore alle Istituzioni Culturali del Comune di Ferrara, Francesca Mellone (Biblioteca Ariostea), Adriana Chemello (Università di Padova), Il romanzo del divenire di Goliarda, Lucia Cardone (Università di Sassari), Goliarda attrice, Laura Lepetit (Edizioni La Tartaruga, Milano), Angelo Pellegrino (Stampa Alternativa, Roma).

Una donna da amare per sempre, Goliarda, così come le sue opere, di cui parleranno, Marinella Antonelli (CDD), Laura Fortini (Università di Roma Tre - SIL), Monica Farnetti (Università di Sassari – SIL), Manuela Fraire (psicoanalista, Roma), Clotilde Barbarulli (CNR-Giardino dei Ciliegi di Firenze), Giuliana Ortu (Università di Sassari).



Oggi, i suoi sei magnifici libri – Lettera aperta (1967), Il filo di mezzogiorno (1969), L'Università di Rebibbia (1983), Le certezze del dubbio (1987), L'arte della gioia (2000) e Destino coatto (2002) – sono contesi dalle maggiori case editrici, su di essi fermentano i saggi critici e le tesi di laurea, e un video della Rai “L’arte di una vita” (RAI Educational, di Loredana Rotondo, autrice radiotelevisiva, Roma e Manuela Vigorita, regista, che saranno presenti all’incontro), compreso nella serie “Vuoti di memoria”, che immortala la scrittrice fra le grandi figure del Novecento a cui è divenuto improrogabile rendere i dovuti onori.

Autobiografica, politica, speculativa, struggente, la sua scrittura è capace di raccontare e insieme di pensare la vita, radicandosi nei crocevia più dolorosi e sprigionando al contempo quella gioia che dà il titolo al suo maggiore romanzo e che sta provocando nel pubblico di lettrici e lettori un vero e proprio effetto di contagio. L’arte della gioia (una sorta di autobiografia in cui Goliarda riversò totalmente se stessa, affrontando argomenti ritenuti “scomodi” come la libertà sessuale o, in senso allargato, quelli sulla vita e la politica, la famiglia e la storia) racconta la storia di una vita, di una famiglia e di un secolo proponendosi come un grande affresco della cultura siciliana. Non a caso, è stato accostato al Gattopardo e ad altri testi capitali della letteratura di quell’isola, che nel Novecento hanno rappresentato al meglio la letteratura italiana. Ma gli altri titoli di Goliarda Sapienza sono ugualmente preziosi, e segnano con forza un percorso di riflessione e di scrittura capace di coinvolgere numerose lettrici e di aiutarle nella loro personale esperienza.



Figlia di Giuseppe Sapienza e Maria Giudice, (sua madre è stata la prima donna dirigente della Camera del Lavoro di Torino), Goliarda venne cresciuta in un clima di assoluta libertà dai vincoli sociali: il padre ritenne opportuno non farle frequentare la scuola per evitare che la figlia fosse soggetta a imposizioni fasciste.

A sedici anni si iscrisse all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma, dove nel frattempo si era trasferita con la famiglia. Per un periodo intraprese la carriera di attrice teatrale e lavorò saltuariamente anche nel cinema, inizialmente spinta da Alessandro Blasetti Legata sentimentalmente al regista Citto Maselli, sposò però, anni dopo, il copywriter Angelo Maria Pellegrino.

Il suo conterraneo Beppe Costa, si batté a lungo per lei, non riuscendo (a differenza di Anna Maria Ortese) a ottenere il vitalizio della Legge Bacchelli, né la ristampa delle sue opere.



Fabio Barcellandi

(da Delt@, 11 Marzo 2009)