Memorie (quasi) vere: Naim Araidi

l'artista Shikanu' consegna l'opera-premio al Teranova
Lo avevo incontrato nel 2009 al Teranova Festival, organizzato da Mario Salis, cantante romano che vive in Francia e che tentava di avere un qualche successo anche in Italia.
Ero stato premiato l’anno precedente da un gruppo che collaborava con Mario e che faceva capo al chitarrista Paolo Travagnin, mentre l’anno successivo fui utilizzato per invitare altri poeti in modo da rendergli il lavoro organizzativo più semplice.
Avevo invitato alcuni degli amici Poeti dallo spazio: Barcellandi, Garbin, Assiri e altri, la gran parte ospiti nella mia casa (allora di tre stanze). Fra gli ospiti di Mario c’era Naim e un altro poeta arabo che assistettero a tutt’e tre le giornate: per la pessima organizzazione non ci incontrammo se non nel teatro del centro culturale francese e forse abbiamo preso un caffè insieme.
Solo nel 2012, segnalato da un professore presente su facebook, mi invitò, insieme a Stefania Battistella (non sarei mai andato solo), in Israele al Nissan Festival, da lui fondato 15 anni prima, in occasione della seconda Intifada, proprio per fare incontrare i poeti arabi con altri poeti provenienti da tutto il mondo.
sul terrazzo di casa di Adele Cambria
Questo senza dubbio è stato e continua a essere l’evento più importante legato a quelli del passato dove avevo avuto, in Sicilia soprattutto, la possibilità di incontrare autori provenienti da ogni parte della terra e che mi aveva stimolato a proseguire la mia attività di editore.
Sono tornato in Israele anche nel 2013 e nel 2014.
Così ho conosciuto ancor meglio Naim, fino a che, invitato al Festival di Sassari nel 2013 da Leonardo, non potendolo realizzare in Sardegna, abbiamo pensato di fare un gemellaggio a Roma invitandolo. Con altri ospiti è stato proprio nel mio quartiere al Parco della Cellulosa e in libreria.
Velocemente, aiutandoci con inglese e francese, abbiamo pubblicato anche una scelta di poesie di Naim, “Canzoni di Galilea” (Seam Edizioni), passando due splendide giornate ricche di emozioni insieme a lui e agli altri presenti.
Si è stabilito un rapporto fraterno, comprendendoci nei gesti e, con l’aiuto di Stefania, capendo ancora meglio la situazione del suo paese, della presenza degli arabi, degli ebrei, dei palestinesi e delle varie religioni.
Periodi di pace abbastanza lunghi col timore che ogni giorno possa cessare la convivenza. Dei palestinesi spesso noi conosciamo solo le situazioni della striscia di Gaza e dei territori occupati. Ma di questo certo, come scritto prima, occorrerebbe un libro a parte.
Naim (al centro con i poeti Igor Costanzo, Stefania Battistella, io e Gao Xing)
in attesa dell'inizio del Nisan poetry Festival
Nella nostra passeggiata a Roma siamo finiti anche a casa di Adele Cambria, scoprendola assolutamente disinformata sulla situazione di Israele. Lei, una delle migliori giornaliste italiane. 
Il fatto poi che un arabo, sebbene professore e poeta, potesse essere anche ambasciatore di Israele in Norvegia l’ha persino turbata: mi è parso di capire che per lei in Israele vivono solo ebrei e il resto della popolazione che vi è nata, è isolata o chiusa in campi delimitati.
Ma ben presto l'attività di ambasciatore si interrompe bruscamente, Naim, appunto come poeta, non poteva ubbidire agli ordini di un governo (quale esso sia) specialmente senza incidere sulla disinformazione che affligge da tempo tutta la civiltà occidentale.
con Andrea Garbin, Naim, io e
Igor Costanzo a Mantova

Di questo non sono bravo a scrivere, anche se proprio la mancanza di informazione o una informazione guidata mi ha sempre mortificato. C’è stato un tempo, come già scritto, in cui ho tentato di essere anche io un giornalista libero.
Dopo il gemellaggio romano con Ottobre in Poesia, organizziamo con Igor e Stefania (certi dell'accoglienza nelle scuole) con la collaborazione dell'aiuto dei soci del "Movimento del sottosuolo" un giro di quattro giorni (sei incontri!) fra Treviglio, Brescia, Mantova e Verona, con il libro Canzoni di Galilea, edito, appunto da 'noi' della Seam. Il successo è stato tale che, ogni giorno penso che debba tornare e incontrare più persone possibili, soprattutto studenti, con le loro domande senza peli sulla lingua, con la speranza (o certezza) di sapere di più di quanto avviene e come si viva in Israele (sappiamo sopratutto le tragedie di Gaza, che fanno notizia, certamente, ma non è tutto, appunto!
Naim con Leonard Cohen
Ma il dialogo e le sorprese con Naim non si concludono qui e chissà per quanto tempo ancora il nostro desiderio di appartenenza ci farà incontrare. Intanto in maggio sono di nuovo andato al Festival trovando la più grande (e gradita) sorpresa per un poeta: un libro con alcune mie poesie, tradotte in arabo, ebraico e inglese (un segreto che Stefania ha tenuto per sé per tanti mesi, avendo spedito lei le poesie).
Il libro è stato regalato nei giorni del festival a tutti i presenti e i poeti ospiti lo hanno trovato insieme al programma nella stanza d’albergo.
Ma la sorpresa non era finita qui. C’era anche una cerimonia sul palco, con una straordinaria targa (chiusa in una confezione trasparente, piena di fiori, che non toglierò mai, affinché non cadano).
Ecco che adesso mentre scrivo continuo a leggere, cercando di interpretare ciò che scrive:
poesie, passi della Bibbia, del Corano, le Guerre giudaiche di Giuseppe Flavio, la kabbalah (almeno queste sono le mie interpretazioni della sua scrittura in arabo ed ebraico che scrive su facebook).
Quanti italiani leggono questi libri? Mentre stavo traducendo la Lettera al generale Franco di Arrabal, portandomi anche dietro le poesie di Stefano Iori (ne ho scritto in un precedente post) trovo luoghi e pensieri che accomunano i tre poeti facendomi incontrare figure, fatti e persone che appartengono alla loro storia, storia di un Oriente che non riusciamo a voler capire.

Così adesso non resta che fare in modo che il Movimento dal sottosuolo e il Nisan Festival si incrocino anche in Israele a Maghar, visto che Naim, in occasione del suo ultimo viaggio in Italia a marzo è stato ospite di Igor Costanzo e molti di noi (ne facciamo parte anche io e Stefania) ne hanno conosciuto e apprezzato il valore umano, quello poetico lo conoscevamo già.


Una speranza o un sogno ma chi, come me, è riuscito con pochi soldi a realizzarne tanti?
In effetti il sogno non si è realizzato: il 2 ottobre 2015 Naim Araidi ci ha lasciati. (14.10.2015)
b.c.


Leggi anche l'articolo cliccando qui