da sinistra: Giulia Cherubini, Duska Vrhovac, Valeria Raimondi e Sylvia Pallaracci (foto: Marco Cinque) |
Per la prima volta un concorso di poesia tutto al femminile.
Il “mercato” letterario italiano è ormai saturato da premi e concorsi vari,
organizzazioni che raccolgono antologie e anche una notevole quantità di
danaro, oltreché poeti senza dare loro la minima misura riguardo il lavoro
svolto, se può essere considerato valido oppure se possano, anche in minima
parte, migliorare. Come se per scrivere una poesia bastasse andare a capo ogni
quattro o cinque parole, ed ecco che si può spacciare per poesia qualcosa che
invece assolutamente non lo è.
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