ContrAppunti perVersi: Antonia Arslan

ContrAppunti perVersi è una pubblicazione Pellicanolibri, 1990
10a parte

da CONVERSAZIONE ARMENA


Antonia Arslan
Cari visi affollati nell'ombra
a specchio di tastiere
cari visi affondati nel cuore
sotto abat-jours a perline
tornate, tornate agli specchi

Zia Enrica in lana verde a riquadri
porta kipfel e mandorle
zio Wart dalle piccole mani
accarezza una tavola
zia Renata conta tovaglie - e pirografie
Hrayr scrive cartoline devote
dal Moorat-Raphael.

Il nonno muore nella stanza vicina parlando
della mamma principessina e degli anni
di Sorbona mangiando albicocche –
guarda in sogno la sua boccia di vetro
e vi legge i colori intrecciati:
“sposa a sedici anni, morta
a diciannove”.
Altro quadro:
“l'uva d'Anatolia
in due portavamo, e i meloni
giganteschi dai campi”.

Dalla stanza odore di valeriana e persiane abbassate:
il nonno muore
(“traversammo l'intera regione, il treno
si fermava a comando, mio padre
s'accordò coi banditi”).

Chiama Nevart da Los Angeles, e dice
“zio Sempad è in buona salute, è tornato all'infanzia.

Arsciavire sta col Negus, e il ragazzo Wartkes
è cadetto all’Accademia di Cemaca”

America-Anatolia, il viaggio
è durato una vita

Statuetta Votiva di Rosarno
(fine VI - princ. V secolo)
Reggio Calabria, Museo Nazionale

La dea del melograno
e della colomba
siede placidamente
guardando noi
che non siamo suoi figli.
L’intelletto paziente
gioca con noi.
Abbi gioia. Astarte fenicia
Giunone della costa
noi
ti guardiamo.


di ContrAppunti perVersi sono ancora disponibili alcune copie, ordinabili sul sito dell'editore.
100 autori raccolti in volume da me curato, con la prefazione
di Luigi Reina dell'Università di Salerno. E ha dato vita a una rassegna
in via del Boschetto. Inizio a pubblicare alcune poesia, partendo dalla grande autrice e amica Amelia Rosselli, con lei ho avuto diverse occasioni in Sicilia e qualcuna anche a Roma, di condividere la solitudine della poesia.
Tentammo, dopo esserci riusciti per Anna Maria Ortese, di fare applicare la Legge Bacchelli, ma non fece in tempo. Ignara che ne avrebbe goduto i vantaggi, si suicidò l'11 febbraio del 1996