ContrAppunti perVersi: Elio Filippo Accrocca

ContrAppunti perVersi è una pubblicazione Pellicanolibri, 1990
11a parte

Documento

Elio nella foto di Dino Ignani
…ma la chiave di casa ora è cambiata. Altro
il sistema per aprire il varco
nel mondo sotterraneo di pareti
stracolme d'ombre che hanno nome e storia:
da sistemare gli ultimi Caproni, Cattafi,
Moravia, Pomilio, Sciascia...
La simmetria è un gioco d'apparenze alfabetiche,
illusorie risposte a una domanda che non ha
né regole né approdo: l'inganno è nello specchio
del tempo, una sequenza di teorie blasfeme.
Forse resta solo un frammento quotidiano,
il dettaglio che si tramuta in strumento,
documento di alterne dimissioni.
“Fuori i nomi” potrei chiedere agli scaffali...

La tua maglia di giorni ora è un incastro
di vita, forma, magia di sostanza
che s’innesta in movimento,
argilla, travertino, carne, gesti...
“Pietra chiusa” non sei, aperta immagine
ignorata da tanti, non da me che ti parlo
come a un progetto scavato nello spazio,
non vuoto involucro ma corpo, multiplo di te
infinito ormai fuori del tempo, Babuino...

“Hai nostalgia di che? della parola,
dell'acqua, dell’aria, d'uno specchio che tinge
gli anni in lastre di vetrate senza fondo:
/ lo so che /.. ma è mio il più nostalgico
ricordo della tua età che riaffiora
tra i veli d'una ruggine, la mia...”

Altro è lo spezzone

Chiuso nella scacchiera d'una stanza
tu non sarai mai solo, mio calcagno,
né astratto dalle regole del gioco.
Carico d'inquietudini controlli il tempo,
il ping-pong dei secondi, dilati il gesto
della mano o dell'occhio, acquisti forma
che non ha una misura, attendi il punto
racchiuso in un avverbio, forse - dici –
gioco col prigioniero dello specchio, avvolgi
con le dita la sheaffer usa, antica,
o a scelta l'aurora dell'Aquilone
vinta col favore del Belli, e lasci
transitare le parole dall'io al tu
inseguendo indizi privati, clandestini:
echi, riverberi che non hanno misteri,
sono cose d'ogni giorno, gli oggetti
che conosci a memoria, tratti, sguardi,
pretesti forse d'un volto che non ha più nome
nella sua concretezza di perduta primavera.
La somma degli eventi - i più minuti –
porta al significato d'un'attesa
senza più tempo. “Scacco matto” dici.
Ma altro è lo spezzone da rimuovere
dalla parete. “Hai perso prigioniero
di te stesso. È illusione
persino il gioco degli scacchi…”

di ContrAppunti perVersi sono ancora disponibili alcune copie, ordinabili sul sito dell'editore.
100 autori raccolti in volume da me curato, con la prefazione
di Luigi Reina dell'Università di Salerno. E ha dato vita a una rassegna
in via del Boschetto. Inizio a pubblicare alcune pagine dell'Antologia, partendo dalla grande autrice e amica Amelia Rosselli, con lei ho avuto diverse occasioni in Sicilia e qualcuna anche a Roma, di condividere la solitudine della poesia.
Tentammo, dopo esserci riusciti per Anna Maria Ortese, di fare applicare la Legge Bacchelli, ma non fece in tempo. Ignara che ne avrebbe goduto i vantaggi, si suicidò l'11 febbraio del 1996