Due o forse più cose che so di lei: Il signor Alfredo Calcolo, pensatore, 1995, è una edizione Pellicanolibri
4a parte
Quel giorno il signor Alfredo Calcolo
uscì di casa, come di consueto, alle otto del mattino.
Non aveva trascorsa una buona notte e
si accorse subito che la giornata sarebbe stata ben peggiore. Sentì infatti che
una quantità maggiore di pensieri gli si affollavano nella mente, con maggiore
insistenza del solito e, arrivato nei pressi di piazza degli Eroi, prese la
decisione di riporli in tasca. Fatto questo, gli parve d’essersi alleggerito
ritornando un po’ più sereno.
La pausa però fu breve, una nuova
ondata più consistente della prima, non poté essere sistemata nello spazio
restante.
Fu costretto ad entrare in un negozio
che stava appunto e per fortuna aprendo le saracinesche e, dopo avere esaminato
alcuni modelli, comprò la più grossa valigia che vi si trovava, scappando fuori
di corsa, sentendo già i pensieri traboccare d’ogni parte.
Alfredo Calcolo li sistemò, anche se
alla rinfusa, con tanta buona volontà e riprese il cammino ancora più incerto.
Fu in viale della
Gloria che sentì quel carico divenire insostenibile, anche se spostava di
continuo la valigia dall'una mano all'altra. In largo Uomini Illustri capì che
non poteva sostenere a lungo quel peso e pensò di munirsi anche di un capiente
zaino, quello con cui i tedeschi riescono a farci oltre un mese di vacanza,
girando tutta Europa.
Foto: Dino Ignani, Piscinas 22 |
Scelse, anche in questa occasione, il
più grande e dopo avervi travasato i pensieri in esubero dalla mente, dalla
tasca, dalla valigia, riprese il cammino. Ma, come certo potete immaginare, il
tragitto durò poco. Infatti comprò un furgone in piazza degli Arrivati e sembrò
notevolmente alleviato.
Il signor Alfredo Calcolo, bisogna
dirlo, era stato un uomo deciso, metodico e ordinato ma, in questa occasione,
la cosa gli sfuggiva di mano. Al bivio dei Potenti, non avendo più spazio per
tutti i pensieri che, con maggior vigore, gli affluivano in capo, volle essere
più prudente o - se vogliamo - drastico, acquistando un autocarro, ma pochi
attimi e si accorse dell’errore commesso. In questo grande contenitore,
infatti, i pensieri si mossero tumultuosamente, addirittura prendendo a
litigare fra di loro e il signor Alfredo stentava a mantenere
contemporaneamente la guida e a badare a una qualche sistemazione.
All'incrocio di via degli Immortali
l’autocarro sbandò paurosamente precipitando nella scarpata dell’Incertezza.
Nessun superstite.
L’indomani sul giornale lessi del
suicidio del signor Alfredo Calcolo e del cattivo gusto, per una persona così
metodica ed ordinata, che aveva avuto nel commettere il grave fatto sulla sua
scrivania di usciere.
b.c.
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