Léo Ferré: Gianluigi Cavaliere, la tradizione dei grandi poeti

Gianluigi Cavaliere durante uno spettacolo
Chantango, attivo da diversi anni, fondato da Gianluigi Cavaliere, è un gruppo musicale che ripropone alcuni dei più noti cantautori.
Fra questi molti che ho amato e continuo ad amare sempre di più: Léo Ferré, Luigi Tenco, Piero Ciampi, Jacques Brel, Vinicius De Moraes, Herbert Pagani. per citarne alcuni. Ma troviamo anche poeti come Charles Baudelaire, considerando ciò che la musica e la poesia offrono in questi tempi bui.
Lo stile, l'esecuzioni e le basi sono molto spesso fedeli all'originale, cosa che rende unico questo gruppo, cui si è aggiunto da diversi anni il poeta Mauro Macario, amico di Léo Ferré.
Oggi che si parla di politica e guerra sento la necessità di dedicare un po' del mio spazio a lui, a loro, inserendo due brani più che celebri fra le più belle canzoni di Léo.


PICCINA\PETITE

Hai occhi da bimbo malato
ed io occhi da mascalzone
un dolce sguardo m’hai lanciato
finita l’ultima lezione
ed hai guardato chissà dove
ed hai guardato chissà dove…
Ah! piccina Ah! piccina
t’insegnerò il verbo amare 
che si declina dolcemente
senza catene né tormenti
come il giorno che se ne va
come il giorno che se ne va…

Hai il collo d’un cigno bambino
ed io mani di velluto
quando dal fondo del cortile
m’hai fatto un cenno di saluto
sembravi avere già vent’anni
sembravi avere già vent’anni…
Ah! piccina Ah! piccina
t’insegnerò come si può
allontanarsi dolcemente
dalle catene e dai tormenti
come il sole che tramonta
come il sole che tramonta…

Tu sei la fiamma del mio inferno
ed io mi sorprendono a sognare
per non venire a sfiorare
ciò che non copre che un accenno
di qualcosa che sarà
di qualcosa che sarà…
Ah! piccina Ah! piccina
ai passatempi da bambina
ritorna pure dolcemente
via da me e dai miei tormenti
un giorno tu mi rivedrai
un giorno tu mi rivedrai…
Ma tu quel giorno non mi andrai
perché là sotto non avrai
il Codice Penale…




IL TUO STILE/TON STYLE

Le grida della strada
i passanti i negozi 
dove come in un insulto
ti vai a rispecchiare
tra gioielli da poco
e biancheria da niente
ombre
in occhi di donna
che ti vedono passare
tutti questi rumori
dentro i quali ti immergi
nei quali ti esilio
per amarti da lontano
in un gioco sottile
questi trucchi un po' pazzi
tutto questo è il tuo stile
il tuo stile il tuo culo
il tuo culo il tuo culo
E la mia legge a cui ti pieghi
maledetta
a quel fuoco che accende
ogni mia sigaretta
e l'amore in ginocchio
non conosce stallo
il tuo stile il tuo culo
il tuo culo il tuo culo
i porti nella notte
quel figlio che vorremmo
e non vogliamo più'
a un tuo minimo segno
quando noi mescoliamo
nel fondo del tuo bene
sangue della mia uva
a vino della tua vigna
tutto questo riappare
come in nostra memoria
dentro i mondi perduti
dell'anno ottantamila
quando non ci saremo e
torneremo a nascere
questi trucchi un po' folli
tutto questo è il tuo stile
il tuo stile il tuo culo
il tuo culo il tuo culo
il tuo diritto
quanto diritto al tuo stile
e il gioco dell'inferno
giocato a testa o croce
e l'amore che tace
quando non ha più voce
e il tuo stile il tuo culo
il tuo culo il tuo culo
chi vuol saper troppo
non conosce più niente
di te mi piace ciò'
che posso immaginare
inseguendo nell'aria
i contorni di un gesto
la tua bocca inventata
al di là del volgare
per le strade di notte
il mio viso gelato
quando non riconosci di me
che un certo stile
quando rendo me stesso
un altro immaginato
questi trucchi imprudenti
tutto questo è il tuo stile
il tuo culo il tuo culo
il tuo culo
e la tua legge a cui mi piego
maledetta
la cenere perduta di
ogni mia sigaretta
e l'amore che spegne
i suoi fuochi e muore
il tuo cuore il tuo cuore
il tuo stile il tuo cuore
il tuo stile
il tuo cuore