Lettera aperta al signor Berlusconi

Roma 14 luglio 2014

Una sede qualunque fra le tante in patria e all'estero

signore! questa mia lettera è fra gli scritti più complicati che mai mi si siano presentati.
Intanto per l’inizio, non so proprio come chiamarla. Molti hanno usato diversi nomi, nomignoli, sbizzarrendosi su tutto.
Ha fatto la fortuna di molti comici, alcuni lo hanno reso addirittura simpatico, molti anziani hanno confuso la Guzzanti con lei e quindi, per errore di persona, lo hanno persino amato.
E che dire di Crozza che lo rende patetico, quasi umano, quindi fragile, quindi accettabile.
Io non saprei. Iniziare con caro, sarebbe assurdo, poiché caro non mi è, signor presidente neanche, non è il mio certamente e non sono tifoso neanche di calcio, figurarsi del Milan.
Cavaliere non più, visto che è l’unica cosa cui quest’anno ha rinunciato.
Così mi limito a signore, anche se esagerato appare pure questo, e mi perdoni chi signore è.
Ma alcune cose, al di là di come iniziare devo dirgliele, se non altro per sentirmi meglio e in dovere verso chi legge e me stesso.
Molti di recente, soprattutto giornalisti e uomini di sinistra, sostengono che l'hanno battuta e che non contate più nulla. A me non sembra e per questo e a questo mi ribello. Anche perché la sinistra, a parte qualche "sciocco" magistrato che voi definite toga rossa, non esiste più e, quando esisteva, vi ha corteggiato forse più di altri. Alcuni sono direttamente passati da voi: simbolo di salvezza per il paese e unto dal signore.
Dei primi anni di cantante e costruttore ne hanno già parlato in molti, dalla Cederna a Travaglio che ha praticamente ricostruito la sua vita commerciale.
Di come abbia acquistato case, terreni e ville esistono decine di testi.
Sembrerebbe quindi che non ci sia nulla da dire.
Parlavo di lei, anche nel mio romanzo, già dell’83 e in molte poesie (se poeta mi si vuol definire) che ho scritto negli anni. Lei non era noto, almeno alla gran parte degli italiani, ma la Sicilia, si sa è un territorio a parte e lì, di lei si parlava. Così come in qualche banca che le aveva elargito prestiti quale costruttore.
Saltavano tralicci, bruciava la Standa, si compravano i primi timidi canali televisivi locali, che avevano iniziato a intuire la forza della rete.
Ma anche di questo si sa pressoché tutto.
Allora di cosa non si è parlato o si è parlato poco?
Della modifica del gusto, della perdita della bellezza, della cecità provocata in molti.
Della trasformazione dei cervelli attraverso le sue reti, i suoi programmi, certamente studiati con intelligenza che avrebbero modificato modi di vivere di gran parte degli italiani.
Ha comprato è vero anche case editrici, ma più per acquisire i palazzi che non per l’affare che avrebbero comportato, modificando però così anche il successo di infimi autori e la variazione di un modo diverso di gestire i testi scolastici.
Due settori dove adesso, anche lei, sta subendo i danni.
Non mi riferisco certo soltanto alle poesie di Sandro Bondi, ciascuna dedicata a un politico o uomo di affari: esemplare modo di avere tutte le porte aperte. 
Ma alla costanza dei programmi, acquistando autori, sceneggiatori, scrittori, giornalisti, soubrette, cantanti e quant'altro poteva essere utile per il nostro beato paese (beota sarebbe meglio).

Ha tentato anche in Spagna con il suo metodo, ma il cinque stavolta l'è andato male, e gli spagnoli, a differenza di noi, si sono salvati.
Dopo Mussolini, ci sentivamo orfani, senza soldatini fin già nelle scuole, senza comizi, senza idea dell’uomo saldo che salva la nazione non potevamo rimanere a lungo.
Ha comprato così comunisti, socialisti, liberali, democristiani. Ma non certo per colpa sua: tutti hanno un prezzo e lei questo lo ha sempre saputo.
Non mi sono mai illuso, come ahimè, è accaduto a molti, che lei potesse andare in prigione o almeno uscire fuori dal Parlamento. Con complicità di vario tipo e con un nugolo di avvocati a sua disposizione ho sempre dubitato che lei potesse fare anche soltanto un’ora di prigione.
Qualche volta, è vero, ho pensato se i suoi corteggiatori, il suo esercito di adulatori e dipendenti che hanno mogli e figli non si fossero vergognati. Che ogni tanto qualcuno si potesse pentire, come avviene per la mafia, la camorra e altre organizzazioni?
Possibile che nessun politico si penta andando da un giudice (rosso naturalmente) a confessare la propria stupidità o nefandezza?
Lo dico per lei: perché, infine, non si riposa un po’. Ha belle donne accanto, un bel cane, ville ovunque. Un sano riposo, data l’età, non le farebbe male e potrebbe anche avere il tempo per pregare quel dio cui lei crede, molti di noi no,  affinché sia perdonato di tanta malvagità, come definiscono in molti, demoniaca.
Ma non credo lei lo faccia, come non credo che lei si ritiri una buona volta: ha così tanto rancore in corpo da non farla allontanare dalla scena politica?
Lei ha creato una immagine della vita a milioni di persone lontanissima dalla realtà. Ha illuso alla pari di un prestigiatore uomini e donne d’ogni età che il benessere era raggiungibile, vuoi col ballo, con lo spettacolo, con la pubblicità. Ha usato la televisione come si usano i droni: colpendo innocenti senza alcun rischio.
In questi lunghi anni ci ha illuso, ma non solo lei, che il nostro popolo se non altro vive in pace: ma è stato complice (come D’Alema) a mandare i nostri ragazzi a guerreggiare altrove.
Quali missioni di pace in Iraq o nella ex Jugoslavia, o dal suo amico (e di molti altri) in Libia.
Laddove oggi si stanno massacrando. Sarkozy sta pagando il tributo per i soldi avuti da Gheddafi.
Lei no: un grande amico, accolto come un re che viene bombardato qualche mese dopo.
Oggi si vede cosa sta accadendo in quei paesi.
Lei ha dato tanto alla politica, mia nonna direbbe ‘sporca’ e continuerà a farlo con Renzi e\o altri complici, via via che il potere l’abbia l’uno o l’altro.
Possiede e ha distrutto la Mondadori, l’Einaudi fra gli editori più importanti che avevamo.
Tutto è diventato salone di bellezza e che mi perdonino i parrucchieri.
Perché non prende esempio dal papa tedesco? e si ritira? farebbe l’unica gran bella figura.
So bene che non è il denaro a muovere ancora i suoi passi e il suo cuore che sembra d’acciaio indistruttibile. Ma il potere! quel potere che gli fa largo fra la folla, anche se qualche volta sta per perderlo, una statuetta lo rimette in piedi, oppure un terremoto lo salva quando sta per perdere per i troppi processi in atto.
Certo, non servirà più a molto: gli italiani hanno imparato da lei, quindi è difficile che si fermi almeno un po’ la corruzione o il malaffare o la voglia di entrare in politica per imitarla.
Troppi sanno che la passeranno liscia, salvo quei poveracci che rubano una mela al mercato o l’evasore di piccolo cabotaggio.
Ha insegnato l’arte dell’imbroglio, ha diffuso ancora più non tanto l’idea del corrompere, che c’era già con Craxi e Andreotti, ma la sicurezza di farla franca o la certezza del minimo rischio.
Non credo, purtroppo, che lei ci lascerà in pace, sempre la nonna diceva, la mal’erba non muore mai.
Certo il suo corpo ci lascerà ma i suoi ‘insegnamenti’ rimarranno a lungo e un esercito di suoi animatori e seguaci prenderà il suo posto.
Sarà ancora peggio!
Proprio vero nessuna cura per alcuni tipi di tumori e malattie infettive.
Qualcuno potrebbe sostenere che se non fosse stato lei, qualche altro avrebbe tentato di salvare l'Italia.
Certo, poteva e può accadere, anche se così diabolico ritengo sia più che impossibile.
Certamente: ogni scuola lascia segni per secoli. Se malvagia ancora maggiori.
Lo dimostrano le cronache: non c’è giorno che non si parli di Hitler, Mussolini, Franco, Stalin e difficilmente di Michelangelo, Mozart o dell’Imperatore Adriano.
Chi semina distruzione è ricordato molto più e meglio di chi costruisce opere d’arte o distribuisce gioia.
Se lei, signor Berlusconi ha sempre pensato all'Italia, non lo so, ma io e molti come me la pensano spesso. Ed io, talmente tanto, da dedicarle l'introduzione del mio ultimo libro "La terra (non è) il cielo!" che riporto, come conclusione:

Comunque vada occorre ricordare
che la berlusconite è una religione
che ha conquistato i cervelli
di un terzo degli italiani.
Ricordandosi che tutte le religioni sono devastanti,
quest’ultima non ha prodotto arti,
né strade, scuole o monumenti di alcun tipo.
Quando e se si dissolverà
lascerà il mondo attorno ancora più vuoto.
Senza alcuna resurrezione.
Il popolo più adatto era proprio quello italiano?
Di questo resta in alcuni di noi il terrore.

Gilgamesh edizioni