Roma 10 luglio 2014
Egregio signor Netanyahu
Palazzo del parlamento
Knesset
vi scrivo senza alcun rancore
nei vostri confronti né tanto meno del paese che vi ospita e governate.
Avete avuto una educazione
americana, occidentale, quindi, di quell'occidente sempre pronto ad armarsi per
procurarsi petrolio, diamanti, ricchezze varie e a volte, soltanto potere.
Non sono nessuno, ho avuto
soltanto l’occasione di visitare il vostro paese più volte, di sentirne l’atmosfera
tesa, rarefatta a volte, ma anche felice, soprattutto quando nascono bambini e quando si
celebrano matrimoni.
Voi, dopo aver fatto il
soldato e il primo ministro, siete tornato al potere, non in quanto eletto (il
vostro popolo non vi ama molto) come da noi il nostro Berlusconi (ma lui i voti li ha
sempre avuti, più che i carri armati, usa le televisioni e gli spettacoli): siete diventato primo ministro con un accordo con la destra estrema del governo.
Vi eravate dimesso proprio
quando il macellaio Sharon decideva di ritirarsi da Gaza.
Io so, umilmente lo scrivo,
quanto sia difficile la pace e quante scuse per non trattarla. So anche quante
costruzioni, malgrado decine di accordi e promesse, avete concesso ai vostri
coloni.
So anche che la
colonizzazione non è colpa vostra, voi ci siete nato, ma chi prima di voi ha
comprato le terre che, forse, gli arabi, più ‘meridionali’ e più lenti, o più colti (per godere della vita) non coltivavano e non sfruttavano. So
anche la vittoria in sei giorni di Israele contro tutti e so che vi siete
ritirati dai territori conquistati.
Ma è come dire che i cinesi
stanno comprando la metà delle industrie e negozi italiani e poi ci spingeranno in Sardegna o ai limiti di ghetti delle grandi città. Sarà così?
Ma so anche come impedite per
mare e per terra ogni rifornimento che sia diretto ai palestinesi e so che, con
la scusa degli attentati, essi non possono più lavorare nelle vostre aziende
ricche. Così che adesso la gran parte dei lavori faticosi e umili li fanno gli
africani.
So che per i palestinesi è
impossibile andare nelle scuole normalmente e chi può è soggetto a tragitti
devastanti e lunghissimi.
So certo queste cose, e me ne
mancano altre e, credo che anche voi, come me sappiate quanti arabi vivono in
Israele insieme a voi, in pace e, forse, in casi come quelli che stanno
accadendo in questi giorni, temete che si rivoltino anche loro. Ma so che molti ebrei non vi vogliono, non vogliono voi perché vorrebbero vivere in pace e voi non potrete mai rappresentarla.
Ma voi, signor presidente, addestrate i vostri ragazzi come dovessero
affrontare delle tigri che non mangiano da giorni.
Li abituate al divertimento di picchiare donne e bambini che altro non hanno per difendersi che qualche pietra. So che
i vostri soldati sono ragazzi cui si lava il cervello indicando il nemico da
abbattere anche quando ha solo una veste e un paio di sandali rotti.
So che siete una belva e che
molti vi apprezzano.
Come fate a pregare il nostro stesso Dio? come fate a dormire la notte sapendo che state per morire anche voi e che non avrete un posto né all'inferno, neanche in purgatorio, perché sapete che non esistono, altrimenti vi sareste dimesso nuovamente per la vostra incapacità di fermare almeno le costruzioni disobbedendo ad ogni risoluzione delle Nazioni Unite.
Come fate a pregare il nostro stesso Dio? come fate a dormire la notte sapendo che state per morire anche voi e che non avrete un posto né all'inferno, neanche in purgatorio, perché sapete che non esistono, altrimenti vi sareste dimesso nuovamente per la vostra incapacità di fermare almeno le costruzioni disobbedendo ad ogni risoluzione delle Nazioni Unite.
Avete visto le immagini degli ultimi giorni? sono solo una minima parte della tragedia che incombe sulla vostra coscienza, che riempie i vostri sonni per tutte le notti.
Ma voi siete superiore, come
Hitler, avete anche voi il terrore di essere conquistato. E forse avverrà,
perché una massa informe ed enorme di terroristi si affaccia proprio laddove la
politica è ingiusta e corrotta.
Anche voi, politico corrotto (come accade anche da
noi) siete uscito immune e salvo dalle accuse.
Quindi anche voi non potete parlare di giustizia. La giustizia sta nel vostro risveglio.
Quindi anche voi non potete parlare di giustizia. La giustizia sta nel vostro risveglio.
Salvatevi allora finché siete
in tempo, e salvateci da questo orrore, fermatevi, fermatevi da questa tragedia
immane.
Fermatevi senza se e senza ma.
Fermatevi senza se e senza ma.
State dando l’esempio
peggiore all'israeliano che vince Nobel, che è primo nell'informatica, fra i primi
nelle scienze e, forse anche per questi primati, siete odiati. Dagli arabi? no,
penso dall'intero mondo: dalla Finlandia, dalla Norvegia, dalla Svezia, dalla
Cina e dall'India, da molti paesi africani e centro americani e parte dell'Asia. Per non dire del Libano, dell'Iraq, (prima e dopo), della Siria, dell'Iran, fino all'Arabia Saudita.
Siete odiati eppure quanto
sono amabili le persone nate in Israele, milioni di bambini e ragazzi come da noi, donne e vecchi come da noi.
Siete voi e il vostro governo
di carri armati e bombe atomiche a mettere paura, voi con l’esercito migliore
del mondo che attaccate in forze uccidendo tanti innocenti. Con la scusa degli obiettivi mirati che ricordano tanto le bombe intelligenti.
So che venite 'provocati', che il terrorismo in qualche modo gioca la partita di chi governa. So che i missili attaccano il paese che governate ma so, e lo sanno anche i terroristi, che avete armi sufficienti a bloccarli.
Tante cose non so, certo, ma mi chiedo se anche voi, come me le ignorate, ma non credo.
Così come leggevo delle ipotesi sui vostri giornali, democratici, più dei nostri, certamente, dove viene scritto che i palestinesi non
sanno che, in qualche modo, se cade Israele, crollano anche loro e la Jihad Islamica li
massacrerà tutti e voi con loro: palestinesi, israeliani, arabi, russi, tedeschi, olandesi, a qualsiasi religione
appartengano. Perché so che non sono solo ebrei quelli che vivono nella 'vostra terra promessa'.
Parlare di due Stati è tanto
superfluo quanto elegante se da anni non concedete nulla ad un popolo
affamato, assetato, in lacrime. Togliendo anche quel poco spazio ogni giorno.
La provocazione vi ha
sconfitti da ogni parte e i vostri servizi segreti (anche questi i migliori del
mondo) non hanno e non fanno quasi nulla per impedire le infiltrazioni che
certo ci sono. Ma chi ha il potere spesso è anche cieco.
Ed io non posso che
augurarmi, mentre sembra piombare fra le grandi potenze, l’indifferenza
generale, che questa tragedia finisca e, magari che un malessere seppur lieve
vi colga affinché riflettiate sulla banalità della vita, sulla sua brevità e
sulla bellezza del bene.