Lettera aperta all'essere umano di Stefania Battistella

 Caro essere umano,
ho capito che hai fallito perché oltre a derivare dal mondo animale e racchiudere così alcune caratteristiche "animalesche", non hai capito la differenza che c'è fra te e gli animali. E non intendo usare il termine "animali" in senso negativo, anzi, uso questo termine perché connotativo di un certo comportamento che non può essere giudicato, ma può essere semplicemente riconosciuto perché accade.

Il mondo animale fa ciò che Madre Natura ha imposto, senza chiedersi se essa sia una religione. C'è chi mangia erba e chi mangia carne. Nessuno converte nessun'altro e, se non fosse per te, essere umano, tutto andrebbe liscio senza problemi di inquinamento, cambi di clima e quant'altro.
Tu, essere umano, a differenza degli animali hai la possibilità di usare la tua intelligenza e sensibilità per creare qualcosa che può essere definito artistico, quindi non solo ciò che concerne le problematiche relative alla vita stessa (un rifugio, del cibo, procreare, ecc), ma anche qualcosa che può far bene allo spirito e potrebbe essere considerato "utile" e "giusto" in maniera assoluta. Hai inventato la religione perché avevi bisogno di sapere da dove tu fossi spuntato e soprattutto perché non ti spiegavi il motivo per il quale ad un certo punto si muore. Un bel giorno hai arricchito la tua religione di regole perché non eri più capace di comportarti bene e hai messo in dubbio quello che Madre Natura ti ha imposto, cioè il fatto di costituire un essere umano con bisogni fisiologici, emotivi, artistici e creativi.
 
Hai fatto la guerra ad altri tuoi fratelli semplicemente perché non li avevi mai visti prima di una certa data e secondo te costituivano una minaccia, come se il tulipano rosso di un giardino facesse la guerra al tulipano giallo, suo vicino. Non ne parliamo poi quando hai scoperto che il tulipano giallo aveva una religione tutta sua che, ovviamente, aveva un nome diverso dalla tua.

Caro essere umano ecco perché secondo me tu hai fallito. Hai fallito alla grande perché ti limiti ad essere un animale e non una creatura che può creare qualcosa che può essere definito "bello" in assoluto. Anche se tu, essere umano, rinasci sempre, si può dire che tu sia molto vecchio e infatti hai dato inizio ad una miriade di guerre e hai provocato un sacco di morti, viviamo sopra un cimitero che chiamiamo Terra dove i morti sono diventati polvere ma, il vero motivo del tuo fallimento è che non ti accorgi realmente di tutto ciò che i morti hanno lasciato in dote a prescindere dalla tuo senso di superiorità verso qualsiasi cosa e chiunque. Parlo della musica classica, degli edifici storici, degli strumenti musicali che sono sempre così tanti e diversi fra loro che tu stesso hai creato, la pittura e la letteratura che hai usato per sondare e conoscere te stesso più di quanto possa aver fatto la tua religione e ti ha reso maestoso e pieno di conoscenza. Hai imparato a curare i tuoi mali e tutto ciò che hai scoperto ha curato anche tutti gli altri esseri umani. Anche se non sembra sai bene come si fa ad andare d'accordo con la natura, sia la tua che quella in senso universale.
Caro essere umano tu hai fallito perché hai creato una serie infinita di gabbie dalle quali adesso non ti sai più liberare. Caro essere umano devi pensare che la Terra che abiti può essere paragonata ad un giardino dove tutti gli insetti hanno un ruolo e prego profondamente affinché tu possa riconoscere il tuo senso creativo e artistico riconciliandoti con esso. Spero con tutto il cuore che tu reputi tue stesse conquiste le opere letterarie più grandi della storia, la produzione relativa all'opera, l'invenzione del teatro, la Cappella Sistina l'hai dipinta tu! Possibile che tu ti senta orgoglioso solo quando parcheggi l'auto per la quale hai indebitato i tuoi figli e non quando guardi un buon film?

Caro essere umano ti auguro di ricordarti più spesso di ciò che sei e di non dimenticarti di quello che hai fatto. Da ultimo ti ricordo che la terra che sostiene la tua casa, non morirà mai e ti osserverà anche quando, come hai detto tu stesso, tornerai ad essere cenere, e non potrai scegliere se far nascere un tulipano o una pianta di ortiche.