Antonino Caponnetto: Agonie della luce, Pellicano, 2015


Svogliavo con curiosità e non privo di sana invidia il blog di Antonino Caponnetto. Certamente, come oggi capita spesso con la rete, scopri anche qui che la poesia invade (e per fortuna!) la vita contemporanea più di quanto i detrattori riescano ad ucciderla. Detrattori che però, quasi sempre (forse per guadagnarsi il pane) esaltano un giorno uno - l'altro pure - un nuovo poeta.
ISBN 9788894117561, pag. 78, € 10.00
Qui si trovano certamente spunti e riflessioni sulla poesia, qualche novità ma molto di ciò che sembrava seppellito da tempo. Basta andare a sfogliarlo: c'è Cristina Campo e Bertold Brecht, Auden e Prevert, Élouard (sparito dall'editoria italiana) come Aragon e tantissimi altri giovani e giovanissimi.
Chi è Antonino Caponnetto e perché malgrado questa mia lunga vita e percorsi ancora non l'avevo incontrato? e pure siciliano di Catania? Era andato via dalla città quasi nello stesso periodo del mio trasferimento a Roma. Infine, con la magia che ha percorso talvolta la mia vita, a forza di andare a Mantova, grazie a Igor Costanzo (mio complice), Andrea Garbin, Stefano Iori e l'editore Gilgamesh, finalmente ci sbatto il muso conto.
Naturalmente da buon catanese l'ironia la fa da padrona nei nostri brevissimi colloqui durante il Festival Virgilio organizzato dal Movimento dal sottosuolo e dalla Corte dei Poeti.
Così ricordiamo la nostra città e la 'nostra' libreria Muglia, ormai sparita, come quasi tutta la mia famiglia e molte librerie storiche lì e altrove.
Nessuna sorpresa, quindi se, al ritorno da una breve vacanza, trovo un appunto di mio figlio con scritto il cellulare di 'Nino'.
A dimostrare che chi mi cerca, se vuole, mi trova. Cosa che non accade troppo spesso. Gli incontri perlopiù con quelli che "scrivono andando troppo spesso a capo", avvengono su facebook, infernale strumento che i più selvaggi usano per diventare 'amici' e quindi, poco educatamente, ti schiaffano, senza un saluto' un link, una poesia, una pagina!
Non i 'poeti' come Caponnetto. Così il passo è breve: la conversazione, la mail, le poesie. Uomo colto, autoironico, con molti vizi in comune, non poteva che piacermi: nelle parole, nei gesti, nei versi.
Ne scrivo nella prefazione (anche questa fatta ben volentieri) forse non troppo soddisfacente per quanto avrei voluto ma tant'è: fondamentale sono sempre le 'parole' dell'Autore.
Agonie della luce sarà disponibile dal 5 ottobre e sarà possibile ordinarlo nelle librerie online, nel sito della nostra associazione (cliccando QUI) o attraverso il proprio libraio di fiducia.
In 'regalo intanto due delle poesie di Agonie della luce.
b.c.

Lettura al Sirmio Festival 19.9.15
Oggi

Oggi

Aquilotti insaziabili fra i picchi
e quaggiù spie che fanno previsioni

E le autorità municipali
che ne seguono a ruota
le decisioni oscure

Se in loro c’è il concetto d’un gran colpo di scena
sarà un assillo che brucia la vita

Molti fra questi ignorano
il metro e la misura
e credono immortale solo la distruzione

O vita la tua testa è sul ceppo del boia
ed è questo l’evento clou del giorno

Oggi il tuo conto in banca è prosciugato e rosso
e tutti gli obbiettivi

ha invaso la paura


Memoria decembrina

Anche per oggi il traffico è bloccato
da nebbie fastidiose come le variazioni
di luce in questo inverno,
che ci tiene attaccati
ai bruciatori eternamente accesi.

E noi, come sospesi
tra la vita e la morte,
con lentezza avanziamo
silenziosi.

Non abbiamo vergogna
oggi d’essere poveri,
visto che ieri - ed era notte fonda -
certo non ci facevano paura
i poveri in agguato per il pane,
le schiene ai muri delle cantonate.

Ma chi ha pianto anche gli occhi
e ormai non piange più, cosa può dire?
Se poi la verità non può morire,
allora di’ qualcosa, dilla a qualunque costo,
tu che passi di fretta per la strada fangosa.

Gridalo! “Sto cercando
lavoro e un padrone
che sia abbastanza pazzo da lasciarmi
gestire un Megastore e stare al caldo!”

Grida! “Sono venuti
a noi con gentilezza,
tutti sorrisi cerimonie inchini,
ma ben presto aspettiamoci l’inferno!”


Foto: Marco Cinque
Antonino Caponnetto è nato a Catania, dove ha vissuto, salvo una breve pausa romana, fino al 1980. Dal 1981 vive a Mantova. Per l’Editore Campanotto ha pubblicato i due libri di poesie Forme del mutamento (1998) e La colpa del re (2002). Per le Edizioni Kolibris ha pubblicato la raccolta di versi Miti per l’uomo solo (2009). Suoi testi poetici sono stati radiotrasmessi e altri sono apparsi su rivista. Presso le Edizioni del Trito&Ritrito sono inoltre apparse (in limitato numero di copie destinate agli amici), quattro plaquettes: A che serve? (2001), Le chiare strade (2002), Contromovenze (2003) e Petits cahiers pour la douleur du pauvre (2005). Per la rivista “Zeta News”, dal 2002 al 2006, ha curato insieme a G. Sammito l’inserto “Atti Barbari”. Sia con altri che in proprio ha inoltre promosso e curato iniziative sulla poesia e, in particolare, sulla scrittura poetica. È presente in rete dal marzo 2012 con il blog Caponnetto-Poesiaperta: http://caponnetto-poesiaperta.blogspot.it/
Suoi testi poetici, interventi sulla poesia, un’intervista e altro, sono leggibili anche online attraverso vari link. Diversi sono i suoi contributi critici, spesso in forma di pre o postfazione, alle opere di giovani e meno giovani poeti.