Venerdì 18 dicembre si è inaugurata la mostra internazionale d'arte contemporanea fino al 31 gennaio 2016
alcuni estratti dal catalogo
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Autori esposti |
Continueremo a lasciare tracce
Poiché
l’essere umano, mortale, trova, legge, studia, guarda, stupisce, quasi mai
resta indifferente davanti ad opere d’arte, immortali, coltiva certamente la
voglia di lasciare, dopo di sé, qualcosa che lo ricordi.
Anche il meno
colto degli esseri umani, pur non comprendendolo appieno, trasmette al proprio
figlio (opera d’arte per eccellenza) tutto ciò che può, averi o semplicemente
affetti, affinché resti parte di sé in futuro.
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Pablo Atchungarry |
Detto questo è
anche naturale che per ogni forma d’arte ci sia sempre più una grande folla di
seguaci. Chi nell’usare la parola poetica non pensa a Dante, o per la pittura a
Leonardo, così come per la scienza
ad Einstein e per la musica a Beethoven?
Ma quasi
sempre, salvo in qualche caso, questi grandi artisti che guardiamo e continuiamo
a studiare hanno avuto una vita pressoché impossibile.
Perseguitati,
incarcerati, uccisi o dalla salute compromessa sin dalla giovane età. Così
Dante, Van Gogh, Mozart, Caravaggio insieme a una infinita schiera di altri.
Oggi per la
carenza di informazioni e il valore che molti danno, senza conoscere
particolari, senza studio o approfondimenti fa sì che ci si trovi di fronte a
imbrattatele e a spreco di milioni di pagine inutili che non provocano né
provocheranno emozioni o memorie.
Accade sempre più
che anche il meno artista fra gli esseri umani cerchi di creare un segno nuovo
o comunque un segno affinché la sua vita (mortale appunto) prosegua anche senza
il proprio corpo.
Sarà forse
questo il primo pensiero che si fa strada davanti alla quantità enorme di
‘artisti’ che oggi si presentano come tali.
Esattamente al
contrario il numero di chi effettivamente produce arte è sempre meno e quel
poco che rimane, è ancor più isolato. E sempre meno, naturalmente, si trovano
spazi seriamente dedicati all’arte contemporanea. Se non vogliamo elencare muri
in affitto dove il presunto ‘artista’ fa mostre nella ‘presunta’ galleria
d’arte.
Ciò che ha
contribuito a svilire l’arte è certamente la serie di mercanti e critici
apparsi all’orizzonte anche con l’avvento della televisione e delle
televendite. Qualcuno, non potendo aggiudicarsi un pozzo di petrolio o una
miniera di diamanti ha cercato di investire in qualche crosta, spesso non solo
crosta ma per giunta falsa, sbandierata per opera d’arte.
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Franco Fortunato, Racconti per l'Europa |
Quindi per l’artista che
certamente esiste anche oggi ed esisterà sempre, la vita sarà ancora più
difficile e complessa e anche la morte può farlo passare inosservato per la
corsa sfrenata che l’essere umano nell'ultimo secolo sembra avere intrapreso.
A questo si aggiunge la
devastazione provocata dalle guerre del passato e da quelle attuali che
sembrano ancor più prendere di mira opere considerate patrimonio dell’umanità.
Per fortuna, però, ancora abbiamo
occhi per vedere e mente per sognare. E continueremo a lasciare tracce. (b.c.)
Nel
cammino che da oltre 45 anni il nostro Centro ha intrapreso per fornire
accoglienza, sostegno e nuove opportunità a chi a noi si rivolge per un aiuto
concreto, l'arte, quella in particolare che si manifesta nelle forme espressive
più antiche della pittura e della scultura, è sempre stata considerata come un
punto di riferimento prioritario per quanti possano avvalersi dei suoi aspetti
riabilitativi individuando in essa un sollievo al proprio disagio.
L'impegno
per offrire ai ragazzi attività cultuali che si intreccino con il loro percorso
di recupero dalla tossicodipendenza ha trovato una sua tangibile realizzazione
in programmi specifici, dove, grazie all'attivazione di laboratori dedicati
alle diverse forme d’arte, si è cercato di dar seguito alla consapevolezza,
raggiunta in questi anni, di come arte e cultura possano divenire ulteriori
strumenti di crescita e di conoscenza di sé.
Ma
quest'attività, il cui valore culturale e educativo è indiscutibile, ha dei
costi rilevanti per una realtà gratuita come la nostra, ed è soprattutto al
contributo offerto da chi ha creduto in tutti questi anni nei nostri progetti e
li ha sostenuti anche economicamente, che è stato possibile proseguire su
quella strada di accoglienza e sostegno tracciata ormai quasi mezzo secolo fa
da don Mario Picchi.
Proprio
per questo, è per noi è estremamente importante sostenere questi progetti, che
garantiscono ai ragazzi ospiti della comunità di crescere e realizzarsi,
credendo in se stessi e nel proprio futuro.
Su
questo cammino si inserisce la mostra internazionale di arte contemporanea
organizzata da II Delfino Arte, l’Associazione Culturale, aperta fino a gennaio
2016, il cui scopo, oltre a perpetuare nella memoria lo spirito e la creatività
di don Mario, è quello di contribuire a garantire anche in senso materiale la
continuità del suo messaggio di amore e di speranza.
Roberto
Mineo
Presidente
CelS don Mario Picchi
La vera
arte è un gioco che il genio si diverte a regalarci per appagare la propria
ambizione e, nello stesso tempo, contare il numero dei sognatori o, se volete,
quello degli imbecilli.
Non è
certezza, non è regola, non è come la margherita che ha sempre tutti i petali
intatti.
Ogni
opera d'arte pone interrogativi con le virgole.
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Alberto Sughi, Donna a cavallo |
Infatti,
non possiamo dimenticare che l'arte è rabdomante del passato e chiaroveggente
del futuro, e lo è per riuscire a costruirsi un silenzio anche quando il
frastuono di una critica improvvisata prova a collocarla, prevalentemente,
sull'altare del mercato.
Non
sempre, ovviamente, è semplice.
Spesso
le opere d'arte sfuggono a qualsiasi logica perché la loro grandezza è talmente
capricciosa che non si concedono facilmente a chi le accarezza senza calore.
Sanno
capire il vento del danaro come il profumo, spesso sconosciuto, di chi si
avvicina per provare di stringere l'infinito.
Ed è
solo per questo che preferiscono quasi sempre i poeti ed i fruitori che cercano
la bellezza e, con essa, il fascino misterioso della vita.
Ed è
solo con questi che riescono a sublimarsi, sempre nella misura,
picassianamente, che una menzogna ci permetta di conoscere la verità.
Questa
prima mostra, nel luogo dove aleggia, costantemente, la spiritualità
intelligente e generosa dell'indimenticabile Don Mario Picchi, nasce sì per
sottolineare quanto affermato ma, in contemporanea, nella speranza di riuscire
a dare un contributo materiale per la continuità di questa realtà d'amore che è
il CeIS.
E non
c'è amore che nella memoria.
Se poi
si andrà "Oltre" l'essenziale, citando Don Mario, non si vedrà
solo con gli occhi, ma con il cuore".
Tonino
Colloca
Presidente
Associazione Culturale "il delfino arte” Critico d'Arte